Italyan ressam, yazar, doktor, aktivist Carlo Levi'nin olum yildonumu (4 Ocak 1975)
“Hicbir aliskanlik, hicbir kural, hicbir kanun zorunlu bir ihtiyaca, coskun bir istege dayanamaz: Bu adet de nihayet gorunus kurtaran bir kalip olmakla kaliyor; ama bu kaliba ister istemez giriyor herkes. Bununla beraber ova alabildigine genis; kadinla erkegin bulusma firsatlari cok, ihtiyar araci kadinlar, yuzu gozu acilmis genc kizlar da yok degil. Ortulere burunup kendilerini saklayan kadinlar vahsi hayvanlar gibidir; Yalniz cinsel sevgiyi dusunurler, hem de hic isi buyutmeden, nazlanmadan: Bu isi oyle serbestce, oyle rahatca konusurlar ki sasar insan. Sokakta kara gozleriyle size alttan alttan, erkekliginizi olcer gibi bakarlar, arkanizdan fisildastiklarini, sakli degerlerinizden soz ettiklerini duyarsiniz. Arkaniza dondunuz mu elleriyle yuzlerini kapar ve parmaklari arasindan bakarlar size. Bu arzuya hicbir duygu karismaz; oyle guclu bir istektir ki bu, kara gozlerinden tasar ve doldurur koyun havasini. Duyduklari olsa olsa kendilerini asan, karsi konmaz bir guce boyun egme duygusudur. Asklarinda bile coskunluktan, umuttan cok bir cesit tevekkul vardir. Ellerine gecen firsat ucan kus gibi de olsa kacirmamak isterler; hic konusmadan sip diye anlasiverirler. Ahlakin yirtici sertligi, Turklerinkine benzer kiskancliklar, adam oldurmeler, oc almalara goturen vahsi bir onur duygusu ustune anlattiklari ve benim de onceleri dogru sandigim seyler birer masaldir orada. Belki de cok eskiden bir gercekti bunlar ve anlattigim kuru kalip onlardan kalmadir. Ama gocler degistirmis her seyi. Erkekler azalmis ve memleket kadinlara kalmis.” Isa Bu Koye Ugramadi
“Non c’è abitudine o regola o legge che resista a una contraria necessità o a un potente desiderio: e anche quest’uso si riduce, praticamente, a una formalità: ma la formalità è rispettata. Tuttavia la campagna è grande, i casi della vita molteplici, e non mancano le vecchie mezzane accompagnatrici né le giovani compiacenti. Le donne, chiuse nei veli, sono come animali selvatici. Non pensano che all’amore fisico, con estrema naturalezza, e ne parlano con una libertà e semplicità di linguaggio che stupisce. Quando passi per la via, ti guardano con i neri occhi scrutatori, chinati obliquamente a pesare la tua virilità, e le odi poi, dietro le tue spalle, mormorare i loro giudizi e le lodi della tua nascosta bellezza. Se ti volti, celano il viso tra le mani e ti guardano attraverso le dita. Nessun sentimento si accompagna a questa atmosfera di desiderio, che esce dagli occhi e pare riempire l’aria del paese, se non forse quello della soggezione a un destino, a una potenza superiore, che non si può eludere. Anche l’amore si accompagna, più che all’entusiasmo o alla speranza, a una sorta di rassegnazione. Se l’occasione è fuggevole, non bisogna lasciarla svanire: le intese sono rapide e senza parole. Quello che si racconta, e che io stesso credevo vero, della severità feroce dei costumi, della gelosia turchesca, del selvaggio senso dell’onore familiare che porta ai delitti e alle vendette, non è che leggenda, quaggiù. Forse era realtà in tempo non molto lontano, e ne resta un residuo nella rigidezza dei formalismi. Ma l’emigrazione ha cambiato tutto. Gli uomini mancano e il paese appartiene alle donne.”
Lucania 61 (Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata, Matera, Italya)
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