"Ozumuz ne iyidir, ne kotu, daha boyle yiginla olmadigimiz sey vardir. Iyilik denen sey insan ruhunun karanlik dibini zaman zaman, gelip gecici bir sure aydınlatan bir i******. Bir alevdir, parlar, bizi yakar, sonra soner. Ama o bizi aydinlattigi sure icinde kendimize bir yon secer, sonra karanlik basinca da yine o yonu izleriz. Insan bu yuzden iyiligini her zaman kanitlayabilir, onemli olan budur iste. Isik yeniden parladiginda sasirmayacaktim, gozlerim kamasmayacakti. Simdi ufleyip sondurmustum. Geregi yoktu. Nasil olsa yonumu bulmustum, o yoldan ayrilacak degildim artik." Italo Svevo, Zeno'nun Bilinci
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"Non si era né buoni né cattivi come non si era tante altre cose ancora. La bontà era la luce che a sprazzi e ad istanti illuminava l'oscuro animo umano. Occorreva la fiaccola bruciante per dare la luce e l'essere pensante a quella luce poteva scegliere la direzione per moversi poi nell'oscurità. Si poteva perciò manifestarsi buoni, tanto buoni, sempre buoni, e questo era l'importante. Quando la luce sarebbe ritornata non avrebbe sorpreso e non avrebbe abbacinato. Ci avrei soffiato su per spegnerla prima, visto ch'io non ne avevo bisogno. Perché io avrei saputo conservare il proposito, cioè la direzione."